Alice
lo spogliatoio. Le sue compagne così perfette
il più a lungo possibile in mutande e reggiseno per farsi
per bene dalle altre. Assumevano delle pose
e
, tiravano in dentro la pancia e fuori le tette. Sbuffavano di fronte allo specchio mezzo frantumato che occupava una delle pareti. Dicevano guarda qui, misurando con le mani la larghezza del bacino, che in nessun modo avrebbe potuto essere più proporzionato e
.
Il mercoledì Alice usciva di casa con i pantaloncini sotto i jeans, per non doversi spogliare. Le altre la guardavano con
e
, immaginandosi lo scempio che doveva
sotto quei vestiti. Lei si toglieva la
voltata di spalle, per impedire che le vedessero la pancia.
Si metteva le scarpe da ginnastica e
le altre contro il muro,
parallele tra loro.
i jeans con cura. I vestiti delle sue compagne, invece, colavano disordinatamente dalle panche di legno e le loro scarpe erano
per il pavimento e girate al contrario, perché tutte se le
usando i piedi.
Paolo Giordano. La solitudine dei numeri primi