“Io non (credere)
che tu (essere)
tanto buono come tu (dire)
. Ma (ammettere, noi)
che tu (avere)
ragione e magari (essere)
così!: come (spiegare, tu)
allora il tuo criticabile comportamento verso tua madre? Io (pensare)
che questo (dipendere)
dal fatto che tu (dimenticare)
quanto ella (lavorare)
già
e (soffrire)
per te in vita sua, e quanto (lavorare)
e (soffrire)
ancora. Se tu (ricordare)
tutto ciò, non (essere)
tanto poco rispettoso nei suoi confronti, non la (fare)
inquietare in continuazione. (Essere)
necessario che un figlio (amare)
sua madre; ma (bisognare)
che l’(amare)
veramente, a fatti, non a parole, affinché essa (rendersene)
conto e (sentirsi)
ripagata di tanti suoi sacrifici. Io (augurarsi)
che tu, benché (essere)
ancora un bambino, (capire)
queste cose che io ti (venire)
dicendo. Inoltre io (sperare)
che tu adesso (correre)
da lei per abbracciarla e chiederle scusa di tutti i dispiaceri che le (dare)
in passato. Essa ti (scusare)
, io ne (essere)
sicuro, purché (potere, essa)
riconoscere nelle tue parole la sincerità del cuore. Se questa sincerità non ci (essere)
, ogni parola (essere)
inutile, ogni atto (risultare)
senza valore.
(Volere)
che tu te lo (ricordare)
sempre.
Dio ti (benedire)
, ragazzo mio.”