Impariamo l'italiano
Uso del trapassato prossimo
Completa le frasi con il trapassato prossimo dei verbi indicati
Ripercorremmo la navata centrale e uscimmo dal portale da cui
[ENTRARE].
Indicò una serie di vasi e ampolle che già una volta
[AMMIRARE, noi], disposti in bell'ordine negli scaffali lungo i muri, insieme a molti volumi.
Entusiasta com'ero per tutti quei buoni cibi (dopo alcuni giorni di viaggio in cui
[NUTRIRSI] come potevamo), mi ero distratto dal corso della lettura che intanto devotamente proseguiva.
Gli armadi portavano un cartiglio numerato e così pure ogni loro singolo ripiano: chiaramente gli stessi numeri che
[VEDERE, noi] nel catalogo.
[GIUNGERE, noi] all'ospedale. Il corpo di Venanzio, lavato nei balnea,
[ESSERE] quivi trasportato e giaceva sul gran tavolo nel laboratorio di Severino: alambicchi e altri strumenti di vetro e coccio mi fecero pensare (ma ne sapevo solo per racconti indiretti) alla bottega di un alchimista.
Prima di salire allo scriptorium passammo in cucina a rifocillarci, perché non
[PRENDERE] ancora nulla da quando
[LEVARSI].
Una volta
[ATTRAVERSARE] una stanza in cui
[SCRIVERE] "In diebus illis" e dopo alcuni giri ci parve di essere tornati laggiù.
Nello stesso istante udimmo un altro rumore dalla direzione da cui
[VENIRE]. "Stolto che sono!" gridò Guglielmo, "presto, al tavolo di Venanzio!"
Non gli disse che
[ESSERE, noi] furtivamente nello scriptorium ma, celandogli varie circostanze, gli disse che
[INSEGUIRE] una figura misteriosa che ci
[SOTTRARRE] un libro.
Umberto Eco.
Il nome della rosa
Vedi anche:
Esercizi sull'uso del passato prossimo
Esercizi sull'uso del trapassato remoto
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