Era distesa su un fianco con il braccio piegato verso il mio cuscino
. La mano un poco aperta sembrava mendicare
qualcosa. L’insieme era l’immagine della mia vita di prima. Di qualche tempo prima. Addormentata
, incosciente, che chiedeva un incontro , un piccolo dono
. Sono andato in cucina e ho preparato il caffè. Volevo portarle la colazione a letto come nei film, ma siccome a me non piace fare colazione a letto ho deciso poco democraticamente che non piaceva nemmeno a lei, quindi ho portato solo il caffè. Mangiare a letto a me non piace: le briciole
, il vassoio
che si muove, le gambe che devono stare immobili
. Il caffè a letto, invece
, mi piace. Ne ho preso un sorso tra le labbra e baciandola sulla bocca gliel’ho fatto sentire
. Si è svegliata, stropicciatissima. Ha finito di bere il caffè, e io ho iniziato a mettere mani e bocca dappertutto
. Un po’ meno romantico della sera prima, ma sempre molto delicato.
Fabio Volo. È una vita che ti aspetto