Durante l’estate successiva , umida e afosa
, Bernard era sempre madido di sudore; le lenzuola erano sudice
e le pagine del registro macchiate di muffa. Tormentato da una tosse insistente e catarrosa, temeva di star affondando nell’impotenza, troppo stanco per cercare l’approvazione episcopale, sia per dare inizio a nuovi processi sia per pronunciare condanne. Inoltre era assillato
da sogni popolati da Clergue e dalle figure delle donne che potevano essere state le sue amanti.
Poi, all’inizio dell’autunno, deciso a reagire all’indolenza e alle tentazioni, il frate puntò
lo sguardo su un gruppo di “sovversivi” che sentiva di poter legalmente e rapidamente sottomettere . Non che ce l’avesse in particolare con gli ebrei e che li ritenesse corrotti e indegni… Anzi, il grande san Paolo era del seme di Abramo e aveva chiamato gli ebrei “i rami naturali dell’albero di Dio, staccatisi per scetticismo ”. I gentili, diceva san Paolo, erano germogli di olivo selvatico innestati al posto dei rami naturali. Era giusto e auspicabile che gli ebrei venissero convertiti e innestati nuovamente sulla pianta divina. “Il Dio vostro Signore farà uscire da voi e dai vostri fratelli un profeta come me - e a lui dovrete prestare ascolto”, aveva predetto Mosè. Che cieco era stato il popolo di Mosè, pensava Bernard, a rifiutare Gesù come il vero Messia.
Charmaine Craig. Storia d'amore e d'eresia