Arrivò l’autunno e, a causa della siccità, la canapa non spuntò, perciò le donne non ebbero niente da lavorare durante l’inverno. La gente del villaggio era disperata
e affamata; Pierre si chiedeva se forse era per questo che la chiesa - attraverso la bocca del vescovo di Sabarthès - aveva deciso
di imporre
una nuova tassa in tutta la regione. Bisognava pagare le decime su tutti i prodotti che venivano dal bestiame e un’imposta aggiuntiva
sulle granaglie - quest’ultima equivaleva quasi alla tassa sul raccolto annuale. Il vescovo scrisse a Pierre una lettera, in cui diceva che se non avesse raccolto le decime con molto rigore, avrebbe dovuto vedersela
con l’inquisitore. Non c’erano soldi o eccedenze da riscuotere
, ma il prete si mise ugualmente a bussare a ogni porta.
Ormai nemmeno
i parrocchiani più fedeli lo accoglievano
con gentilezza, e i Credenti lo guardavano dritto in faccia e si rifiutavano di
pagare. “Se sei uno di noi,” gli disse il vecchio Maurs, “troverai il modo di aggirare
i tuoi obblighi.” E suo figlio Thomas arrivò a suggerire
a Pierre di distribuire ai Buoni Cristiani le decime ricevute dai parrocchiani invece di consegnarle
alla Chiesa. “Abbiamo fame anche noi come tutti gli altri,” borbottò
il giovane, “e siamo anche più meritevoli di campare
.”
Pierre per una volta permise ai Maurs di non pagare
la loro tassa, ma era deciso
a esigere
quel che gli era dovuto per non destare
sospetti. Doveva restare libero, si disse, libero di amare Eco.
Charmaine Craig. Storia d'amore e d'eresia