Il corpo
killer si piega un attimo per assorbire il colpo.
Vedo il proiettile esplosivo placcato in oro
gioielleria Rubiconi di Albano Laziale uscire
canna
Uzi e passare tra i tavolini del bar a una velocità di circa ottocento chilometri l’ora e infilarsi
finestrino di una Regata parcheggiata, attraversare l’abitacolo, portarsi via il naso
conducente e l’Arbre Magique
cannella e sbucare
altro finestrino e proseguire tra le macchine, incunearsi
zainetto Invicta di uno studente in sella a un vespino, attraversare l’agenda Stile Libero Einaudi e l’ultimo romanzo di Massaron e rispuntare piú aggressivo che mai
altro lato, avanzare adesso
velocità di seicentoquarantadue chilometri l’ora tra macchine e tram e finalmente, micidiale e stupido portatore di morte, andarsi a piantare come un meteorite infetto
scapola di Betta e lí esplodere.
Il braccio destro, il seno destro, lo sterno, la parte destra
cassa toracica, il polmone destro, il fegato, il rene e gran parte
viscere di Betta si disintegrano.
Niccolò Ammaniti. Il momento è delicato