Tutto il giorno Efix, il servo
dame Pintor, aveva lavorato a rinforzare l'argine primitivo
lui stesso costruito un po' per volta a furia
anni e
fatica, giù in fondo al poderetto lungo il fiume: e al cader
sera contemplava la sua opera
alto, seduto davanti alla capanna sotto il ciglione glauco
canne a mezza costa sulla bianca Collina
Colombi.
Eccolo tutto ai suoi piedi, silenzioso e qua e là scintillante
acque nel crepuscolo, il poderetto che Efix considerava più suo che
sue padrone: trent'anni
possesso e
lavoro lo han fatto ben suo, e le siepi
fichi d'India che lo chiudono
alto in basso come due muri grigi serpeggianti
scaglione in scaglione
collina al fiume, gli sembrano i confini
mondo.
Grazia Deledda. Canne al vento