"Don" Michele Cerruti era un prete di un genere particolare: abbastanza frequente prima del Concilio di Trento e della Controriforma, ma ormai praticamente estinto nei primi anni del Seicento, l'epoca della nostra storia. Un prete anomalo: che non si faceva scrupolo di usare la chiesa per allevarci i bachi da seta, e che perciò in primavera la teneva chiusa, qualunque cosa succedesse, dovendo ancora riscaldare l'ambiente coi bracieri; ma che anche nelle altre stagioni di funzioni religiose ne celebrava poche. Un prete mago: che tastando la testa dei bambini ne prevedeva lo sviluppo fisico ed anche i casi della vita, conosceva le virtù delle pietre e delle erbe e sapeva rimettere a posto le ossa fratturate o slogate, legando l'arto tra due assicelle di legno di betulla e pronunciando certe formule di cui lui solo conosceva il segreto. Un falso prete: un uomo che sapeva a malapena leggere e scrivere, e che i suoi studi di filosofia e teologia amava ripetere d'averli compiuti all'Università della vita: andando in giro per i monti e per le valli ad insegnare ai contadini che l'Inferno è orribile, e che se volevano raggiungere il Paradiso dopo morti per la via più breve, dovevano comperare le indulgenze che lui stesso gli vendeva. Nella diocesi di Novara, per secoli, i falsi preti come don Michele s'erano chiamati "quistoni" ed erano stati tollerati; poi, però, da un giorno all'altro, i Tribunali avevano cominciato ad occuparsi di loro e i quistoni erano diventati sempre più rari. All'inizio del Seicento non andavano più in giro a predicare, ma si tenevano nascosti in qualche valle alpina o in qualche borgo sperduto della bassa.
Don Michele raccontava che a dodici anni suo padre l'aveva messo a servizio d'un quistone vestito da frate, che girava nei paesi narrando, per far sciogliere ai contadini i cordoni della borsa, terribili storie d'oltretomba che li avrebbero tenuti svegli per chissà quante notti.
La chimera, di Sebastiano Vassalli
- Don Michele era un tipo di prete
che si poteva incontrare frequentemente:
- dopo il Concilio di Trento
- nei primi anni del Seicento
- durante la Controriforma
- prima del Concilio di Trento
- In primavera la chiesa restava chiusa perché:
- Don Michele preferiva celebrare le funzioni in altri ambienti
- Don Michele non poteva celebrare le funzioni religiose
- i contadini erano occupati nei campi e non avevano tempo per le funzioni
- Don Michele vi allevava i bachi da seta e doveva scaldarla con i braceri
- Quale di queste affermazioni
sui quistoni come don Michele è FALSA?
- Erano falsi preti
- Prevedevano il futuro e curavano le ossa
- Vendevano le indulgenze
- Avevano studiato filosofia e teologia
- I quistoni approfittavano, per ottenere offerte:
- della fede sincera dei contadini
- della paura dei villani
- della superstizione molto diffusa
- della propria autorevolezza derivante dagli studi teologici
- All'inizio del Seicento i quistoni:
- andavano in giro a predicare e a compiere miracoli
- non uscivano più dalle loro chiese
- si potevano incontrare solo nei quartieri peggiori della città
- vivevano nascosti nelle valli alpine e nei piccoli paesi della bassa