Una Rete di “elettro-bufale”
Da tempo su Internet circolano varie bufale sull’elettrosmog. Mass media e personaggi pubblici le diffondono quasi sempre, irresponsabilmente o meno, facendole come notizie autentiche per l’interesse dello spettatore o del lettore. Basta però qualche ricerca on-line per scoprire, per esempio, che il video nel quale le onde emanate da quattro cellulari, disposti in croce e in comunicazione tra loro, fanno i popcorn posti in mezzo ai terminali è un falso clamoroso. Si tratta infatti di una trovata per una marca di accessori per telefonini. Gli autori di questo spot hanno addirittura raccontato alla CNN come hanno realizzato il video: i pop-corn scoppiettanti sono stati preparati in precedenza e sono stati fatti dall’alto sul tavolo dove erano disposti i cellulari. Attraverso un’operazione di fotoritocco sono stati eliminati i chicchi originali per l’impressione che il mais fosse cotto dalle onde dei cellulari. Qualche anno fa era circolata sul Web un’altra notizia falsa, ripresa anche dal blog di Beppe Grillo: in un articolo del suo blog si può ancora che dei fantomatici ricercatori hanno dimostrato che due cellulari, accesi e in comunicazione tra di loro, sono in grado di l’uovo collocato tra i due dispositivi. Questo post è stato anche oggetto di una civile discussione tra il giornalista informatico Paolo Attivissimo, esperto nello truffe on-line, e lo stesso comico genovese. Il primo ha sostenuto nel suo blog (http://attivissimo.blogspot.com) che la notizia era falsa perché era nata in seguito a un’interpretazione sbagliata di un articolo satirico del blogger Charlie Ivermee. Il secondo ha invece ribadito, anche durante la trasmissione radiofonica condotta dallo stesso Attivissimo, che il post incriminato riportava un fatto vero. Grillo però questa volta ha preso davvero un granchio! “Evidentemente ho sottovalutato il fatto che molti lettori potessero per vero il contenuto di questo articolo pubblicato nel mio sito (http://wymsey.co.uk) e nel quale volevo su chi afferma che le onde radio dei cellulari brucerebbero il cervello - spiega lo stesso Charlie Ivermee in un’intervista concessa al magazine on-line Gelf (www.gelfmagazine.com) - I post è stato poi ripreso senza alcuna verifica da blog e da siti di informazione Imbarazzante è stata anche la reazione dei miei lettori, perché nei commenti al post alcuni mi hanno accusato di aver diffamato l’industria delle telecomunicazioni e di aver messo a rischio migliaia di posti di lavoro, altri mi hanno segnalato errori sui tempi di cottura e uno mi ha addirittura fornito ampie spiegazioni sulle forze fisiche che entrerebbero in gioco in questo esperimento”.