Gianluca Sorani, 40 anni, sposato, tre figli, direttore del personale del cinema Anteo di Milano.
“Quando
(cominciare, io) a lavorare
(essere) in sala tutte le sere, dalle 18 alla chiusura del cinema, tranne il lunedì. Mia moglie
(avere) un orario d’ufficio più regolare e
(vedersi) soltanto verso l’una di notte. I bambini
(essere) piccoli,
(passare) le loro giornate al nido e alla scuola materna e io li
(vedere) pochissimo, dalle 16 alle 18.
(avere) quasi tutta la giornata libera ma nessuno con cui condividerla. E così, per tenermi impegnato,
(decidere) di dedicarmi al canto. In poco tempo, la musica
(diventare) una grande passione a costo zero, tanto che
(volere) dedicarmi solo a quello.
(abbandonare) questo progetto quando il mio orario di lavoro all’Anteo
(cambiare): adesso faccio 40 ore alla settimana durante il giorno e un week-end sì e uno no. Mi piace il mio lavoro, ma vorrei un mese in più di ferie, anche senza stipendio”.