CONFERENZA NAZIONALE SU TURISMO E CULTURA
Un tempo, quando si parlava di turismo, venivano subito in mente signore in carne mollemente stese sulla spiaggia, fastidiosi bambini vestiti alla marinara che un gelato. Adesso, quando si parla di turismo, si finisce per parlare sempre più spesso anche di cultura: di mostre e di in grado di spingere migliaia di persone in realtà anche lontane dai grandi flussi tradizionali.
Proprio i nuovi tra turismo e cultura saranno al centro di una conferenza nazionale degli assessori alla Cultura e al Turismo che si terrà a Firenze: un incontro destinato per la prima volta a mettere a due realtà che sono state troppo a lungo considerate . Cinquecento tra assessori e sindaci partecipano al che ha come sfondo anche “la necessità di riposizionamento dei flussi turistici”. L’Italia rappresenta il giacimento culturale più ricco del globo con i suoi 4.120 tra musei e siti vari, eppure non esiste ancora un nazionale che monitorizzi costantemente le tendenze “locali” del turismo culturale. Gli ultimi dati che nel 2000 i musei statali ha nno registrato un numero di presenze che supera i 17 milioni, i circa otto di quelli comunali. A parte il , le linee di tendenza vedono un maggiore incremento delle percentuali di visitatori nei musei comunali: 13% contro 11,8%. Questo è legato all’apertura di nuovi spazi “locali”, ma l’apertura di un museo non è l’unico elemento di sviluppo. Altrettanto importante appare una gestione integrata che consenta “recuperi globali” di aree . Sta accadendo attorno alla Mostra d’Oltremare a Napoli, nelle zone minerarie della Sardegna, alla Zisa di Palermo: una made in Italy di quello che si è verificato nella Bilbao del dopo Guggenheim.
Stefano Bucci