NON SI PUÒ ESSERE SANI PER LEGGE
Chi fuma, beve alcolici, mangia troppo e male potrebbe vedersi costretto a pagare un ticket o una multa, o addirittura essere da certi lavori. Il ragionamento è questo: le cattive abitudini e la trascuratezza nel a controlli medici aumentano il rischio di malattia e morte , quindi rappresentano un costo per la collettività. Perché allora non responsabilizzare i reprobi, cercando di riportarli sulla retta con le buone o con le cattive? Se le di informazione non bastano, passiamo a ticket e multe per gli irriducibili, e incentivi a chi si è .
Su questa scia sembra essersi messa anche il ministro della salute Livia Turco, che in un’intervista alcuni giorni fa avrebbe proposto di mettere un ticket sulle cattive abitudini, proponendo multe ad obesi, avvinazzati e fumatori, «un utile
, perché i diritti devono andare a braccetto con le responsabilità». Ecco la
chiave: responsabilità. Se ti fai del male da solo, perché ti devo aiutare? Questa
di pensiero ha due grosse falle, una pratica e l’altra di principio. Posto che abbiano ragione i paladini della salute, come fare a controllare le abitudini dei cittadini? Attraverso la
del medico? Con analisi del sangue e controlli periodici obbligatori? Ancora più rilevante è la questione di principio: fra i diritti fondamentali dell’individuo c’è quello alla salute, ma anche quello di rifiutare le cure. È importante
a tutti anche la possibilità di sbagliare.
Roberto Satolli