Alimenti biologici: troppo popolari?
Il biologico non è più per pochi eletti; ormai i bio-alimenti fanno gola a tutti quelli che, quando si parla di cibo, puntano sulla sicurezza. E infatti il mercato del vio non accenna a la sua corsa, anzi accelera, complice il fatto che i prezzi non sono più proibitivi, ma alla di tutti. Complici anche i tanti consorzi contadini e la grande distribuzione, come l'Esselunga e la Coop, che biologico hanno fatto un vanto. Ma non c'è il che il passaggio da un prodotto di nicchia a merce di largo snaturi il biologico, rendendolo un po' meno bio? In efetti anche i pioneri, quelli che trent'anni avevano compiuto la scelta dura e solitaria di tornare in campagna rispettando l'humus, il seme e i tempi, sono preoccupati. E sono quasi intimoriti dal successo montante del bio che rischia di far calare la dei prodotti immessi nel mercato. E così i veri "biologici" vanno al contrattaco. Nascono tante iniziative meritorie, il moltiplicarsi di sigle e certificazioni può anche generare confusione. Per orientarsi avere tra le mani la bussola del biologico italiano ed europeo: Tuttobio 2004, l'annuario del biologico felicemente alla decima edizione. È una bell'Italia quella che esce dalle pagine di questa pubblicazione, si capisce che i produttori dell'organicfood non ci stanno a sommergere dalle mode del marketing, che siamo di a una nuova generazione di imprenditori agricoli. Si avvicinano sempre più al consumatore come un antico baratto: tu permetti che io continui a fare il mio lavoro e io in ti garantisco un'alimentazione sicura.
Andreina de Tomassi, "Il Venerdì di Repubblica", 19 dicembre 2003