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COMINCIA LA RACCOLTA DI FIRME PER VENDERE I FARMACI DA BANCO NEI SUPERMERCATI

Pane, latte, spaghetti e sciroppo per la tosse. La della spesa al supermercato potrebbe allungarsi così, con le pastiglie per la gola e l’analgesico. Se ne parla da anni, della vendita dei farmaci da banco dalle farmacie, ma senza risultati. Ora la Coop ha deciso di presentare un di legge di iniziativa popolare per poter vendere questi prodotti nei super e ipermercati. La vendita sarebbe prevista «con l’assistenza di un farmacista abilitato all’esercizio della professione ed ISCRITTO al relativo Ordine». Vietati i concorsi, le operazioni a premio, le straordinarie e sottocosto.

La delle firme necessarie, 80 mila, comincia oggi presso tutti i punti vendita Coop e un paio di mesi. Il vantaggio per i consumatori? Maggiore reperibilità dei farmaci, compresa la domenica (spesso i supermercati sono aperti), e soprattutto prezzi più bassi. La Coop promette dal 25 al 50 per cento, dunque maggiori di quel 20 per cento consigliato (ma non obbligatorio e non sempre applicato) ai farmacisti da un recente decreto del ministero della Salute. Mentre la Federdistribuzione, che a sua ha avviato trattative con il ministero sulla questione, è favorevole all’iniziativa, i farmacisti sono .«Anche i medicinali per l’automedicazione hanno collaterali e controindicazioni. L’Aspirina, per esempio, può far male a chi di alcune patologie. L’organizzazione mondiale della Sanità ha segnalato l’abitudine diffusa a un uso sbagliato dei farmaci. Metterli a sugli scaffali di un supermercato significa favorirne l’abuso» dice il presidente di Federfarma.
Anna Maria Speroni, “Io Donna”, 7 gennaio 2006


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