Mangiare sano: naturale o light?
Buffe contraddizioni emergono nell'ambito dei comportamenti alimentari. In molte persone coesistono atteggiamenti psicologici fra di loro antitetici, inconciliabili piano razionale.
Attualmente è molto diffusa la propensione per la cosiddetta "alimentazione naturale", espressione abusiva, tanto vaga e indeterminata nessuno è in grado di definire in modo accettabile; ma che implica il rifiuto di prodotti manipolati dall'industria,
additivi o sottoposti a trattamenti chimici. Eppure, tra i fans del "naturale", è contraddittoriamente diffusa l'attrazione per i prodotti "light", ossia alimenti (o altro:
il termine impazza) che hanno subito la sottrazione mediante processi chimici o fisico-chimici) di componenti naturali, come grassi o zuccheri. Questa sottrazione rende l'alimento più ipocalorico; ma nel caso più comune, quello sottrazione di grassi dai formaggi, si ha un impoverimento del sapore, dell'aroma e perfino (quasi nessuno dice) del contenuto in vitamine A, D ed E; queste sono le vitamine liposolubili, quelle che si sciolgono nei grassi e che da questi sono veicolate e rese disponibili a essere assorbite dall'intestino.
Le tecnologie adottate per degrassare i formaggi diventano sempre più sofisticate. Alcune mirano addirittura a realizzare prodotti quasi privi di grassi, e abominevolmente insapori, aroma ne alcuna cremosità (peculiare carattere fisico, irrinunciabile). Questa, allora, viene ripristinata purtroppo con oli vegetali, oppure con "grassi simulati", ossia finti. Insomma, una
gustativa. Mostruose alchimie.
L'Espresso